Cose provate per la prima volta e consumate con una foga indicibile.
Lara ha preso piena consapevolezza di una natura fragile e dura allo stesso tempo.
Passa così un paio di giornate in tranquillità, per riprendersi.
Poi di nuovo al telefono, per sentire lui.
– Ascanio, sono io.
– Buongiorno, Betty.
– Lo trovi un po' di tempo per me?
– Liberati per l'aperitivo. Fatti trovare di sotto, all'uscita dei garage.
– Alle sette va bene?
Come al solito il tempo che manca all'appuntamento vola. Deve prepararsi.
Alla fine opta per dei piccoli pantaloncini jeans, una maglietta top verde aderentissima e scollata, un paio di stivali alla texana. E all'ora fissata scende.
Lui arriva con il suo suv e la invita a salire.
– Dove mi porti di bello?
– Il posto dove ti porto non è tanto bello, ma ti divertirai.
– Va beh, l'importante è che scopiamo. Ho una voglia...
La vettura si incammina, uscendo per le strade del quartiere.
– Non dici spesso parolacce, tu.
– Non è che mi piaccia parlare male.
– Intendo... quando fai sesso.
– Beh, un po'...
– E che troia sei se non parli sporco?
Lara accenna un sorriso di disagio, volgendo lo sguardo in avanti.
– Per essere troia d'animo, ti devi un po' atteggiare...
– Perché mi stai dicendo queste cose?
– Fidati di me. Impara in fretta quello che ti dico e ti farà... comodo.
La donna è perplessa.
Sente che c'è qualcosa di strano in lui, qualcosa di anomalo. Ma non osa chiedere.
– Ad esempio va bene quando dici che ti piace il cazzo – esordisce il tizio.
– Ok.
– Ma lo devi dire come se fossi del tutto innocente. Avanti, fammi sentire.
– Oh beh... Mi piace il cazzo.
– Sembri un'impiegata delle poste. Sii languida!
– Mi piace il cazzo... Va bene così?
– Come ti piace? Piccolo? Medio?
– Mi piace grosso... Ok: mi piace il cazzo grosso.
– Quando lo dici, pensa esattamente al cazzo che vorresti, quello dei tuoi desideri.
– Ok: mi piace... il cazzo grosso, grosso proprio.
– E te ne basta uno?
– No!
– No!
– Brava, no. Dimmelo.
– Mi piaccono i cazzi grossi, dei bei cazzi grossi.
– Cosa ti devono fare questi arnesi?
– Mi devono scopare...
– Solo?
– Mi devono scopare fino a farmi godere.
– Ti devono sfondare.
– Si, voglio dei grossi cazzi che mi scopino fino a sfondarmi.
– E cosa ti devono sfondare, Betty?
– La mia... cosina.
– La tua fica! E il tuo culo!
– Ok, fino a sfondarmi la fica e il culo.
– E poi devono venirci dentro, vero?
– Si!
– E lo sai come si chiama quando viene un uomo?
– Sperma...
– Macché sperma! Sborra! Non la conosci questa parola?
– Veramente no.
– Adesso la conosci: usala.
– Voglio... dei grossi cazzi che mi sfondino la fica e il culo... e voglio la sborra dappertutto...
– Perfetto, vai avanti!
– E li voglio succhiare!
– Vuoi fare le pompe, i bocchini, è vero?
– Si, mi piace fare le pompe e i bocchini...
– Bene.
– E mi piace la sborra in bocca...
– Ti vengono in bocca allora?
– Si, anche tu mi sei venuto in bocca in sacco di volte...
– E la sputi?
– No. La sborra mi piace ingoiarla. Tutta.
– Magnifico. Ripeti tutto qualche volta, mettici tutta te stessa e la voglia che hai.
Lara asserisce.
Ha capito che quelle parole, quelle frasi che poco prima non conosceva o non osava pronunciare le sta per usare. Non sa come. Non sa perché. Ripete, intanto.

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