Di Lara non c'è quasi più traccia.
Quell'alter ego che aveva fatto capolino da poco più di un mese è diventato così ingombrante da mettere un intero passato alle spalle.
Un cambiamento con un nome – Betty – e che non intendeva rimanere in un angolo.
Qualcosa che era partito come un segreto scabroso, un segreto che non aveva più senso mantenere.
Perciò niente più doppia vita.
Tutto da adesso è lì, a disposizione di chiunque voglia chiedere. Tanto quand'è così poi nessuno ci si mette a chiedere.
Betty è libera ormai.
E dopo averlo spiegato a se stessa, fa altrettanto col suo architetto, al telefono.
– Non ci sono più orari, tesoro. Ogni volta che vorrai sarò tua.
– E tuo marito? La bambina?
– Il tuo bel cazzo. Questo conta per me. La bambina sarà con la baby sitter, di mio marito non me ne frega niente.
– Se è così...
– Lo è.
Quello stesso pomeriggio, Lara sale nuovamente le scale che la portano dal suo uomo.
Solo una camicia bianca di raso ed un pantalone scuro, entrambi aderenti. Ed un paio di scarpe aperte con un tacco altissimo, a spillo.
Lentamente entra nell'appartamento. Lui stavolta è già lì, nudo di fronte a lei.
– Oggi non esco di qui finché non mi scopi.
– Girati. E metti le mani sulla porta.
Betty è eccitatissima. Sente che finalmente avrà quello che vuole da lui.
– Hai un culo fantastico. Ti mantieni proprio bene.
– Grazie.
– E l'hai mai preso lì?
– Non ho capito...
– Ti ho chiesto se l'hai mai preso nel tuo bel culo.
– Ma assolutamente no! E non ho nessuna intenzione...
– Forse non mi sono spiegato. Tu adesso sei mia e io ti scoperò il culo e qualsiasi buco hai in corpo tutte le volte che vorrò! E lo sai perché me lo farai fare?
– Io non...
– Tu me lo farai fare perché godrai come una pazza, ti farai spaccare come un ramoscello e avrai tanti di quegli orgasmi che ti scorderai anche come ti chiami!
– Ma io ho paura! Mi farai male!
– Tu pensa ad allargare le gambe...
Col fiato rotto da quel proclama minaccioso, la donna divarica i piedi.
Lui si avvicina. Le è addosso.
Cingendola con le braccia intorno alla vita, le slaccia il pantalone, iniziando a strusciarsi contro le sue natiche.
Con le mani ben aperte percorre rapidamente il corpo dell'amante, soffermandosi in particolare sui seni, sui fianchi e sul ventre.
A quel punto le abbassa i pantaloni, inducendola a privarsene del tutto.
– Brava, niente mutandine. Come piace a me...
Mentre le dice questo, si inginocchia, le afferra con vigore le natiche e affonda la faccia tra di esse.
– Ooh! – ansima lei.
Lui inizia a leccare tutto quello che si trova davanti. La sua lingua affonda nei pertugi con foga, rilasciando una copiosa saliva.
Betty si dimena, mentre la zona più sacra del suo corpo diventa il pasto di quell'appetito famelico.
Per lunghi minuti l'azione dell'uomo si protrae, instancabile.
Lei sente che mano a mano ogni tensione è sparita, che ogni anche lieve resistenza si è dissolta.
– Ahhh... ahhh... aahhh! – sospira ritmicamente.
Lui si alza. Le infila nel buchino prima un dito, poi due, agitandoli sempre più veementemente.
– Ti prego! Noooh!
– Sei già tutta larga... cosa c'è da pregare?
– Il tuo coso è troppo grosso!
A quel punto il tizio afferra un barattolo aperto che aveva vicino a sé, ci affonda le dita della mano destra e rapidamente usa l'unguento per cospargere il suo obiettivo.
– Con questa non sentirai alcun dolore...
Subito dopo appoggia la punta del suo arnese all'altezza giusta e la sospinge dentro di lei.
– Aaaaah! Fai pianooo!
– Sono già quasi tutto dentro, davvero senti male?
– Io non lo so! Non ci sto capendo nulla!
– Ora smettila di frignare.
E le affonda completamente all'interno.

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